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Immersione nella foresta

Oggigiorno, trascorriamo buona parte del tempo in un ambiente altamente urbanizzato e artificiale.

Secondo l’Istat, il 95% dei ragazzi naviga su Internet cosa che per taluni diviene una vera e propria dipendenza. Da uno studio commissionato dalla Regione Lazio su ragazzi delle scuole medie, è emerso che 2 studenti su 3 non sanno eseguire una capriola. Insomma, tutte quelle attività che venivano svolte un tempo all’aperto sono oggi state rimpiazzate da TV e videogiochi. Nel mondo occidentale solamente un bambino su dieci giocherebbe fuori di casa. I ricercatori hanno sintetizzato questa carenza come “deficit di natura”.

Anche il comportamento degli adulti è stato notevolmente influenzato dalle nuove tecnologie, soprattutto dopo la diffusione dei computer. Si stima, che trascorriamo mediamente il 90% del nostro tempo al chiuso. Ne consegue un aumento del rischio di disturbi mentali quali insonnia, ansia, deficit dell’apprendimento ma anche fisici come problemi digestivi, cardio-circolatori, per arrivare al più comune “mal di schiena”. Condizioni che contribuiscono ad esacerbare i livelli di stress. Nel 1984, la psicologa clinica americana Craig Brod, per definire tale fenomeno ha coniato il termine “technostress”. La Natura può dunque aiutarci? La risposta è Si. Tutti gli studi fin qui svolti suggeriscono che gli ambienti naturali possono avere impatti diretti e positivi sul benessere della persona. Scienziati americani hanno riassunto l’insieme di questi benefici nel termine “Vitamina G” (da Green, cioè verde), la quale sarebbe la base di un complesso sistema di sinergie tra Natura e organismo umano.In particolare, i ricercatori hanno scoperto che i vari elementi dell’ambiente naturale quali l’odore del legno, il suono prodotto dall’acqua che scorre e più in generale il paesaggio, donano una sensazione di rilassamento e riducono lo stress. Tale “terapia naturale” porterebbe i seguenti effetti e benefici diretti: (a) riduzione dei livelli di cortisolo salivare, un tipico ormone dello stress; (b) riduzione della frequenza cardiaca; (c) riduzione della pressione sanguigna sistolica e diastolica.I risultati degli studi più sorprendenti riguardavo però gli alberi.  Shinrin-yoku (termine giapponese che possiamo tradurre in “bagno nella foresta”), è un particolare metodo della medicina naturale diffusosi in Giappone nel corso degli anni Ottanta. Tale metodo si basa sul principio che trascorrere del tempo immersi in un ambiente forestale porti ad avere alcuni sorprendenti benefici per la salute. Il bagno nella foresta, che quindi avviene sostanzialmente in presenza di alberi, è diventato, in Giappone, parte di un programma nazionale di sanità pubblica già a partire dal 1982, quando il ministero delle foreste ha coniato la frase shinrin-yoku e promosso questo metodo naturale come terapia medica.

La prima indagine approfondita sugli effetti benefici apportati da un ambiente forestale è stata condotta in Giappone nel 1990. Tra il 2004 e il 2012, funzionari giapponesi hanno speso circa 4 milioni di dollari studiando gli effetti fisiologici e psicologici del bagno nella foresta. Qing Li, professore alla Nippon Medical School di Tokyo, ha scoperto che la terapia forestale ha un effetto stimolante sull’attività delle cellule (NK) Natural Killer. Le cellule Natural Killer fanno parte dell’immunità innata, la prima linea di difesa contro gli agenti patogeni e il cancro, sono quindi strettamente associate alla salute del sistema immunitario e alla prevenzione dei tumori. In uno studio del 2009, i soggetti esaminati dal Professor Li, hanno mostrato un aumento significativo dell’attività delle cellule NK nella settimana successiva alla visita di una foresta, e gli effetti positivi sono perdurati nel tempo.

Una sola giornata trascorsa nel bosco fa aumentare, in media, di circa il 40% le cellule NK. Se si rimane per due giorni consecutivi in una zona boschiva, il numero di queste cellule può crescere addirittura del 50%! Ma soprattutto, il livello rimane superiore al normale per circa una settimana dopo un solo giorno di permanenza nel bosco, mentre si allunga a un mese (circa) per una permanenza di 2-3 giorni. Va, infine, notato che queste cellule non saranno solo più numerose ma anche più attive.

Questi miglioramenti sono con ogni probabilità dovuti ai “fitoncidi”, ovvero gli oli essenziali legnosi presenti nel tronco delle piante, che rilasciano per difendersi dall’attacco di parassiti e insetti. Per gli studiosi giapponesi, ogni albero apporterebbe benefici specifici (ne parliamo in questa pagina).

Ecco quindi, che il potere terapeutico delle piante si può esprimere come forma di prevenzione: passeggiare in un bosco, o meglio ancora, come consigliano i medici giapponesi, trattenersi in una zona boschiva per almeno 2-3 giorni, ci permette di abbattere gli ormoni dello stress e rinforzare il nostro sistema immunitario.

Nel 2015, Paul A. Sandifer, Ariana E. Sutton-Grier e Bethney P. Ward, hanno riassunto nell’articolo dal titolo “Exploring connections among nature, biodiversity, ecosystem services, and human health and well-being: Opportunities to enhance health and biodiversity conservation” pubblicato su Ecosystem Services, tutti i benefici nello stare a diretto contatto con gli ambienti naturali.

La lista di benefici presentata nello studio è lunghissima:

Benefici Psicologici. Miglioramento del benessere psicologico, della resilienza, dell’autostima, della percezione corporea, dell’attenzione, dei comportamenti sociali, dell’umore, della qualità della vita; riduzione dell’ansia, della depressione, della rabbia, dell’aggressività, della frustrazione, dell’ostilità, della tensione, della fatica, dell’iperattività; aumento delle opportunità di riflessione, della vitalità, della creatività, della felicità, della quiete e del riposo.

Benefici Cognitivi. Ripristino dell’attenzione; riduzione della fatica mentale e della confusione; miglioramento della funzione cognitiva, della prestazione accademica, dell’educazione, delle opportunità di apprendimento, della produttività, della capacità di eseguire compiti e della positiva attitudine al lavoro.

Benefici Fisiologici. Miglioramento generale della salute e del benessere percepito; riduzione dello stress, delle malattie, della pressione sanguigna, della mortalità per malattie circolatorie e respiratorie, della mortalità per ictus, del dolore, delle infezioni, dell’obesità, della frequenza cardiaca; recupero più veloce da malattie, traumi, interventi chirurgici e dipendenze; aumento delle cellule naturali killer, delle proteine anti-cancro, dell’attività nervosa del sistema parasimpatico (relax e gioia), dell’attività fisica e della longevità; diminuzione dell’attività nervosa del sistema simpatico (risposta “lotta o fuggi”), del livello di glucosio nei diabetici, del diabete di tipo 2, delle nascite premature, dell’esposizione all’inquinamento, dello sviluppo di malattie infettive.

Benefici Sociali. Aumento dell’interazione sociale e dell’empowerment; riduzione dell’aggressività, della violenza, della paura e dei tassi di criminalità; miglioramento dell’interazione interraziale e della coesione sociale.

Benefici Culturali e Spirituali. Aumento dell’apprezzamento estetico, dell’ispirazione, del benessere spirituale e della soddisfazione ricreativa.

Benefici Materiali. Fornitura di derrate alimentari, materie prime, medicinali e altri beni; contributo ai progressi biomedici; aumento del valore della proprietà/casa e del denaro; valore economico del divertimento.

In definitiva, gli effetti terapeutici della stimolazione naturale suggeriscono un metodo semplice ed economico per migliorare la qualità della propria vita.

In molti si chiederanno perchè questi effetti benefici sono così poco conosciuti in Italia. Avanziamo l’ipotesi che essendo tecniche gratuite (viene quindi a mancare la prospettiva di guadagno) la loro diffusione è rimasta circoscritta. E’ comunque bene ribadire che le tecniche di eco-terapia, anche se efficaci, non possono sostituire interamente le cure mediche tradizionali.

La nostra Area Parco viene indicata dal CSEN (Centro sportivo educativo nazionale) tra quelle idonee al Forest Bathing in Friuli Venezia Giulia.

Questa pagina fa uso di numerose e differenti fonti documentali che per migliore consultazione vengono qui elencate.

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